Questo diario di viaggio, con le pagine bianche come tutti i diari, è nato nel 2015 ma ha preso consistenza solo nel 2021. Il progetto grafico lo aveva realizzato l’ottimo Daniele, poi col passare degli anni l’ho pasticciato io ed è diventato così.
La dedica nella prima pagina recita:
“Con grande stima ed enorme ammirazione verso il lavoro che svolgono sempre egregiamente gli autori della casa editrice alla quale mi sono ispirato”
perché – anche se non si nota a prima vista – la copertina un pochino ricalca vagamente l’impostazione di quelle blasonate guide turistiche che comprate per affrontare i vostri viaggi più consapevolmente.
Proprio come in questo caso.
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Quel fannullone almeno ha raccolto qualcosa dall’orto?!?”
“Sì, la menta”
“Uffa, non fa niente e non sta mai zitto oltretutto”
“Ho lasciato lo scooter davanti all’ingresso dell’ortolano”
“occhio che l’origano!”
Volevo andare al mare a cavallo tra le due settimane centrali d’agosto, poi invece sono andato in macchina.
Il controllore ai contravventori: non vidimai i biglietti poiché non vidi mai i biglietti.
Preoccupato per il compito di italiano si tranquillizza pensando: ” Ah, beh, c’è Dario!”
È inutile piangere sul latte macchiato.
Chi è causa del suo mal pianga più spesso.
La calma è la virtù dei calmi.
L’occasione fa l’uomo ragno.
Hai un moto di disapprovazione? Una smorfia di amarezza? Questo è il libro che fa per te.
Un libro del quale davvero nessuno sentiva la necessità. Sono sempre stato affascinato dai giochi di parole, mi piace pensare che lo stesso termine se non persino una frase completa possano assumere più di un significato. E’ un bel esercizio mentale comporli ed un gran divertimento rileggerli. I giochi di parole sono di accezione maschile, il gioco di parole così si differenzia della barzelletta o dalla battuta, un po’ come quando si ascolta un brano di Bach e non una canzone, perdonatemi il paragone. “Ieri ho sentito un colpo fortissimo: boooom! Mi son cagato addosso” – “eh immagino lo spavento!” – “non ieri, adesso”. Questa è una barzelletta, richiede qualche istante per capirla, il gioco di parole può rubare giorni interi per svelare il suo segreto, talvolta a rileggerli dopo anni mi dimentico anche io dove volessi arrivare ed il gioco riparte anche per me. Nessuna pretesa di voler sembrare un libro vero, questa è solo una raccolta, una collezione di freddure. Queste e una discreta altra raccolta di proverbi mal riusciti provengono dalle rispettive pagine che ho fondato su Facebook. Tanti gli amici che hanno collaborato, sono tutti citati prima del loro contributo. Di seguito solo il meglio, pensate voi a cosa possa essere rimasto escluso.
Buon divertimento!
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